Sul perché…
…o piuttosto “Perchè no?” Se la destinazione che avete scelto si chiama Filippine ed è rinomata come uno dei luoghi migliori al mondo per le attività di snorkeling e diving e se avete un po’ di denaro (ma non troppo) a disposizione da spendere, non vorrete mica buttare via l’occasione per fare qualcosa di estremamente figo e indimenticabile vero? Avvistare squali volpe e squali balena, nuotare con decine di tartarughe e centinaia di sardine, con pesci e creature di ogni forma e colore di cui forse neanche immaginate l’esistenza – ho visto cose laggiù che mai mi sarei sognata esistessero – non è cosa che succede tutti i giorni ed io, col senno di poi, non posso fare altro che dirvi: un viaggio nelle Filippine senza diving è come un viaggio in Nepal senza trekking o in Africa senza un safari; insomma, una sorta di controsenso e se non altro, un’occasione decisamente sprecata.
Ma – e mi rivolgo adesso a chi non l’ha mai fatto – non mi vorrete forse dire che avete paura? Ebbene vi svelo un segreto: l’acquario è un segno d’aria a differenza di quanto in tanti credono ed io, come tale, non sono mai stata una persona acquatica. Vi faccio questa premessa un po’ campata per aria perché capiate, qualora vi servisse uno stimolo per lanciarvi in questa nuova sfida, di stare parlando con la persona giusta, ovvero con chi, per una serie di preconcetti e paure, non aveva mai preso in considerazione (ma proprio neanche lontanamente intendo!) la possibilità di immergersi un giorno nelle acque dell’oceano. Figuriamoci di arrivare ad ottenere ben due certificazioni Padi! Ebbene invece è successo ed è stato contro ogni pronostico!
contro ogni pronostico appunto…:-)
A gennaio del 2018 sono partita per un viaggio nelle Filippine, 59 giorni di permanenza in uno stato che conta esattamente 7.107 isole, il mare che le circonda è rinomato come uno tra i migliori del mondo per le attività subacquee – avete mai sentito parlare del Triangolo dei Coralli? – e allora mi sono detta: ma perché non poterci almeno provare?? E’ stato proprio lì che tutto è cominciato ed è stato sempre lì, saltando da un’isola all’ altra che tutto si è concluso brillantemente con 2 brevetti e un totale di 22 immersioni!
Volete sapere come ho fatto a convincere me stessa?
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Sul come…
Avete presente il detto “niente ti trattiene più delle tue insicurezze”? Il segreto sta nel convincersi che i nostri limiti stiano soltanto nella nostra testa; difficile riconoscerlo, ma è proprio quando si è pronti a farlo che comincia il divertimento. Dite di sì allora e sarete già a metà dell’opera, quindi (senza pensarci troppo) iscrivetevi a un corso e, una volta che sarete in ballo, datevi del tempo: se anche voi come me non siete mai stati delle persone acquatiche, è improbabile infatti che vi sentiate a vostro agio già dalla prima esperienza (in fondo se siamo nati sulla terra ci sarà pure un motivo no??) ma siate positivi a riguardo. Non c’è come convincersi di potercela fare per riuscirci davvero e modo migliore per far sì che le cose accadano che cominciare!
“The best way to get things done is to simply begin!”
Se vi può essere utile partite anche voi da questo concetto: il mondo non è fatto di persone che cercano in tutti i modi di mettere a repentaglio la propria vita con banale e spudorata incoscienza. Esistono delle leggi fisiche, dei metodi, delle regole e delle tecniche specifiche dietro ad ogni attività che cercano di ridurne i rischi per quanto possibile, nozioni che se le conoscessimo a priori probabilmente renderebbero il tutto molto più plausibile davanti ai nostri occhi.
Lo so, l’idea di mettere la propria vita nelle mani di una bombola d’ossigeno sotto centinaia di migliaia di metri cubi d’acqua può essere angosciante. Forse anche voi vi starete chiedendo: e se la bombola fosse difettosa, e se mi si allagasse la maschera, e se venissi attaccata da uno squalo, da un polipo o – cazzo ne so – da un mostro degli abissi?? Respirate per dio, questa – ve lo ripeteranno fino allo sfinimento – è l’unica cosa su cui vi dovrete veramente concentrare. Per ogni altro problema c’è una soluzione efficace che vi verrà dimostrata durante il corso, per cui potrete fare pratica fino a che non vi sentirete a vostro agio e che riuscirete a mettere in atto solo se – pensate un po’ – eviterete proprio di farvi prendere dal panico!
Di fatto di wonder woman e di super man al mondo ne esistono ben pochi; gli altri sono persone comuni, esattamente come noi, persone che forse a loro tempo hanno avuto le nostre stesse perplessità e i nostri stessi timori. Armatevi di forza e coraggio dunque – se sono queste le cose che vi mancano per iniziare – e buttatevi anche voi in questa nuova avventura! Credetemi, non ve ne pentirete e ve lo dice una che non sa neanche nuotare! (Va beh dai lo ammetto, almeno a galla ci so stare!:-))
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Sul dove…
Di seguito i siti di immersione che non dovreste assolutamente perdere, i consigli su come muovervi tra un posto e l’altro, dove alloggiare, i riferimenti degli operatori in loco con cui io mi sono trovata bene e ultimo ma non meno importante, i costi. Sì, perché le immersioni aumenteranno di certo la vostra spesa in loco ma credetemi, ogni centesimo sarà ben speso! Mettete in conto una media di 13.500 pesos (circa 220 euro) per il brevetto Padi Open Water, altrettanti per l’Advanced Open Water, una media di 1.200 pesos (circa 20 euro) ad immersione se siete già brevettati e il sito d’immersione è vicino alla costa, di più (vedi nel dettaglio sito per sito) se è prevista un tragitto più lungo in barca e si tratta di zona protetta.
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100% Visayas
Con più di 7.000 isole all’appello decidere da che parte cominciare è un bel casino ma se avete poco tempo a disposizione e volete che la vostra esperienza subacquea arrivi a toccare alcuni dei punti più validi ed economici del paese, ecco che allora vi converrà puntare dritto al cuore delle Visayas. Tanto per capirci trattasi della parte centrale dell’arcipelago delle Filippine, a sud della quale si estende l’isola di Mindanao mentre al cui nord, l’isola di Luzon con la capitale.
I siti di cui vi parlerò in questo capitolo si trovano tutti in prossimità delle due Visayas più famose, Bohol e Cebu, entrambe facilmente raggiungibili con voli diretti da Manila. Onde evitare però di dover passare da Cebu City più di due volte durante le vostre peregrinazioni tra una località e l’altra, il mio consiglio è quello di cominciare la vostra avventura con un volo diretto a Tagbilaran, il capoluogo dell’isola di Bohol, da cui potrete iniziare quindi una sorta di percorso circolare che dunque terminerà sull’isola di Cebu. Da qui potrete decidere di fare rientro a Manila oppure, avendo più tempo a disposizione, procedere facilmente con un altro volo diretto verso Palawan.
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1. Bohol – Alona Beach
Un punto perfetto per iniziare ad immergervi se non lo avete ancora fatto e questo per via delle correnti gentili e dell’ottima visibilità che caratterizza la maggior parte dei siti d’immersione. La scelta tra gli operatori di Alona Beach è decisamente ampia ma io, per quanto mi sono trovata bene, non posso che consigliarvi Philippine Fun Divers. Dall’Alona House Reef alle isole Balicasag, Cabilao e Pamilacan, i punti di immersione in questa zona sono davvero infiniti e tanti di questi si trovano a soli pochi minuti di barca dalla costa.
In quanto meta turistica gettonata soprattutto dai turisti cinesi e coreani – che avendo poco tempo a disposizione non si spingono lontano dagli aeroporti principali – i prezzi degli alloggi risultano un po’ più cari rispetto a quelli dei dintorni ma ovviamente in questa zona i sevizi non mancano.
Se quello che cercate è un ostello fate tappa al Moon Fool Hostel (600 pesos il letto in dormitorio con colazione), se invece cercate qualcosa di più intimo ma sempre nella fascia di prezzo medio/bassa vi posso suggerire il Citadel Alona (850 pesos la singola con bagno in comune). Entrambi si trovano posizionati sulla strada principale, uno di fronte all’altro e in prossimità del ristorante Shaka che è l’unico a sapere cosa significa veramente cucina salutare vegetariana e vegana. Fate incetta dei suoi piatti perché credetemi, dopo due settimane nelle Filippine non ne potrete più di mangiare riso e carne!
Alona Beach si trova sull’Isola di Panglao, collegata all’Isola di Bohol con un ponte che permette il trasferimento veloce da e per Tagbilaran. Dall’aerporto un trycicle costa 300 pesos mentre un jeepney (in partenza dal centro) solo 25. Il tragitto è di circa mezz’ora.
L’isola di Balicasag, che si trova a 30 minuti di barca dalla spiaggia di Alona, è rinomata come uno dei luoghi migliori nelle Filippine sia per visibilità, sia per la moltitudine di tartarughe marine che nuotano nei pressi delle sue coste. È vero, in alta stagione l’afflusso di asiatici che non sanno nuotare e che si avventurano in battute di snorkeling può essere sconcertante ma credetemi, una volta scesi in profondità vi dimenticherete di tutto quello che affolla la superficie. Il costo per questa escursione è il più caro tra tutti: per un totale di 2 immersioni mettete in conto prezzi a partire da 3.500 pesos.
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2. Siquijor – San Juan
Siquijor, anche conosciuta come l’isola di streghe e curatori (witches and healers), dista da Tagbilaran solamente un’ora e mezza di nave. I battelli gestiti da Ocean Jet effettuano servizio soltanto una volta al giorno, alle 10.20 del mattino (orario aggiornato a gennaio 2018) e il prezzo ufficiale del biglietto di 700 pesos viene rivenduto dalle agenzie di Alona con una commissione di 50 pesos extra. Attenzione: la quota in questione non include il bagaglio (100 p.) né la tassa portuale (20 p.) che viene sempre venduta separatamente.
Arrivati a Larena (il solo scalo effettuato sull’isola) l’unica opzione per raggiunger San Juan, sede dei dive centres, è quella di prendere un trycicle al costo di 300/400 pesos a seconda di dove esattamente in paese si trova la struttura in cui avete deciso di alloggiare. Un’ottima sistemazione è il Cliff Garden Hostel.
Immergersi nelle acque di Siquijor, dichiarate zona marina protetta nel 1978, è un affare riservato a quei pohi viaggiatori che, avendo più tempo a disposizione o semplicemente in cerca di pace e tranquillità, hanno deciso di dedicare a quest’isola qualche giorno della loro esperienza filippina.
La “magica” Siquijor rimane in effetti una di quelle destinazioni meno esplorate, sia dal turismo locale, per questione scaramantiche, sia da quello internazionale, che dà invece priorità alle isole principali della zona. Questo, nonostante Siquijor conti oltre 20 siti di immersione e una barriera corallina tra le meno contaminate. A dimostrazione dell’ancora scarsa popolarità sono i soli tre dive centres presenti sull’isola (non contando quelli dei resort), tra i quali il migliore, a mio parere, è il Sea Pearl Divers.
Eccetto per il caso di un paio di siti soggetti a correnti più forti, le immersioni in questa zona possono essere tranquillamente effettuate anche dai sub alle prime armi che qui possono rilassarsi perdendosi nei giardini di coralli, entrando in contatto con l’affascinante mondo degli esseri microscopici ed esplorando pareti di barriera corallina che sprofondano a oltre 40 metri. Tra i vari siti da tenere in considerazione durante la vostra visita, Palitong Wall e Coral Garden sono sicuramente tra i più famosi.
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3. Apo Island
Se proprio dovete scegliere soltanto un posto nelle Filippine dove fare immersioni fate in modo che questo sia Apo! Da non confondere con l’Apo Reef al largo della costa dell’isola di Mindoro, Apo Island è un posto talmente accogliente da invogliarvi a rimanere più a lungo. Piccola e tranquilla – se non fosse per i galli che cantano a tutte le ore del giorno e della notte – Apo è circondata da una barriera corallina in ottime condizioni di salute che pullula di vita. Di nuovo, un’occasione per tutti (principianti compresi) di ammirare un’infinita varietà di creature marine e di godere di una visibilità che ha pochi confronti. Affidatevi all’esperienza di Mario e di tutto il suo staff.
Mario’s Scuba, uno dei pochi lodge sull’isola, mette a disposizione letti in dormitorio e camere private a prezzi ragionevolissimi. In loco troverete anche il ristorante ed il dive centre che organizza immersioni a partire da 1.300 pesos l’una, per scendere di prezzo (fino a 900 pesos) per pacchetti di più uscite. I siti d’immersione sono tutti a pochi minuti di barca dalla costa.
Per raggiungere Apo Island da Siquijor il modo più rapido ed indolore è attraverso il Coco Groove Resort. Nei giorni di uscita delle loro escursioni (da verificare in loco perché partono solo con un minimo di 12 partecipanti) è possibile approfitrare del servizio di solo transfer ad un prezzo di 1.000 pesos.
L’alternativa sarebbe quella di fare il giro da Dumaguete prendendo una serie di circa 5 mezzi di trasporto: trycicle per il porto di Siquijor Town, barca per Dumaguete, trycicle dal porto al terminal dei bus, bus per Malatapaya e di nuovo barca per Apo, il tutto sicuramente più economico del servizio diretto ma con tempistiche decisamente più lunghe.
Al mettere piede su Apo Island vi verrà richiesto il pagamento di una tassa d’entrata di 100 pesos. Per lasciare invece l’isola in direzione di Dumaguete avete due opzioni: sperare che ci si qualche servizio già programmato (300 pesos a persona) – di solito in partenza al mattino – oppure prenotare un servizio privato da dividere con chiunque abbia i vostri stessi programmi. In linea di massima per una barchetta da 4 i costi si aggirano intorno ai 2.000 pesos, per una da 8 invece, intorno ai 3.000. Preparatevi a ricevere secchiate d’acqua addosso e quindi organizzativi con una sacca stagna.
Arrivati a Malapataya prendete quindi qualunque autobus diretto a Dumaguete (50 pesos), cittadina molto piacevole dove vale la pena fermarsi una notte e, perché no, concedersi anche un massaggio! Il Flying Fish Hostel (450 pesos il letto in dormitorio) è sicuramente il top nella categoria ostelli mentre il Salt and Pepper (li accanto) in quella ristoranti.
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4. Moalboaal
Moalboaal nella mia mente non corrisponde ad altro che a bei ricordi: l’ottenimento della seconda certificazione Padi, l’Advanced Open water, siti d’immersione ricchi di vita, dai banchi di sardine all’Isola Pescadores, mare placido e turchese, birre al tramonto, una varietà culinaria da rimpiangere altrove; insomma, credo che Moalboaal costituisca un’ottimo punto di partenza sull’Isola di Cebu.
Da Dumaguete a Panagsama Beach, ovvero il tratto di costa su cui si concentra l’attività ricettiva, ci vuole una mattinata intera di trasferimento e circa 250 pesos di spesa in trasporti. Da Dumaguete prendete un tryicle per il porto di Sibulan (70 pesos dal Flying Fish), da qui un battello Fast Craft per il porto di Lilo-an sull’Isola di Cebu (60 pesos, 30 minuti), da cui potrete poi spostarvi in moto (50 pesos) o di nuovo in tryicle alla stazione degli autobus di Bato e prendere quindi la prima corriera in partenza per Moalboal città (77 pesos). Infine, da qui una moto (30 pesos) o un trycle per Panagsama Beach.
Arrivati a destinazione l’alloggio più economico lo troverete al Backpackers Lodge. Vi consiglio di prenotare con anticipo se viaggiate in alta stagione e possibilmente il dormitorio da 4 letti, con o senza bagno (350 e 250 pesos a notte). Il mio posto preferito per la colazione ( e a volte anche il pranzo)? Il Sun Rise 2 Set, un localino senza pretese ma con interessanti iniziative culinarie, gestito da un francese e situato appena prima del Love’s Beach and Dive Resort. Provate per esempio le crepes al succo di calamansi e non ve ne pentirete! La miglior pizza invece? La trovate da Tipolo e rigorosamente cotta nel forno a legna!
Ma a proposito di immersioni: il Philippines Fun Divers di cui vi ho parlato nella sezione dedicata ad Alona Beach, ha una sua filiale anche qui, il Cebu Fun Divers. Una volta situato all’interno del Love’s Beach Resort, adesso ha una sede tutta sua, nuova di pacca, con una piscina spettacolare e una posizione appartata che è forse la migliore tra tutte. Io mi sono affidata a loro e non me ne pento ma giusto perché lo sappiate, se state cercando i prezzi più bassi della zona, li troverete da Nelson’s Dive Center.
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5. Malapasqua
Magari ci fosse la possibilità di proseguire lungo la costa in direzione nord verso il porto di Maya e invece no: il pacco sull’isola di Cebu è che dovrete sempre e comunque fare tappa a Cebu City. Va beh dai, prendetela come un’occasione per concedervi per esempio un massaggio in un centro professionale e un caffè da Starbucks, insomma, come una breve parentesi di piaceri, da regalarvi mentre aspettate il prossimo autobus. Di ostelli io ve ne posso raccomandare un paio: Le Village e Hostel 7 Cebu.
A Cebu City le stazioni degli autobus sono due: la South e la North. Dalla North Bus Station prendete il primo autobus diretto a Maya (217 pesos) e calcolate quindi circa 4/4,5 ore per percorrere la costa orientale fino all’estremo nord dell’isola, punto dal quale salpano le imbarcazioni dirette a Malapasqua. Il costo di 100 pesos per il tragitto di circa 30 minuti viene calcolato su base 15 persone a bordo per cui vi conviene farvi trovare in zona non più tardi del primo pomeriggio così da non dover aspettare a lungo.
Sull’Isola di Malapasqua praticamente chiunque è lì per immergersi con gli squali volpe (Thresher Sharks), vuoi perché costituiscono un’attrattiva difficile da incontrare altrove nel mondo, vuoi perché una volta arrivati fin lì, sarebbe un peccato non farlo. Gli operatori sono a decine e sicuramente più di uno è in grado di offrire un buon servizio ma per quella che è stata la mia esperienza mi sentirei di sconsigliarvi Fun and Sun e di suggerirvi invece French Kiss Divers.
Oltre all’immersione con gli squali a Monad Shoal (la quale ha un costo che si aggira intorno ai 1800 pesos), l’altra escursione famosa da farsi in mezza giornata (che prevede due dive a circa 3200 pesos), è quella di Gato Island. Entrambe prevedono il raggiungimento di profondità (30 metri nel caso degli squali) e correnti abbastanza sostenute per cui è necessario essere muniti del brevetto Advanced Open Water.
A Malapasqua, che è un’isola minuscola, ci si sposta a piedi e il fulcro dell’attività turistica si concentra tendenzialmente lungo la costa meridionale, punto di arrivo delle imbarcazioni provenienti dall’isola di Cebu. Tra le varie sistemazioni ce n’è una in cui io mi sono sentita veramente a casa e si chiama Be One Guest House. Gestita da una coppia di amici (Jacob un giovane svedese e Rebecca una filippina del posto), la casa bianca più bella dell’isola – così è stata definita – ha sia camere private che letti in dormitorio (350 pesos a notte). Spesso i due vi proporranno di rimanere con loro per cena e se volete un suggerimento: accettate senza esitazione!