Ungheria

Buda, Pest e Isola Margherita. La Perla del Danubio in due giorni d’estate

Buda, Pest e Isola Margherita. La Perla del Danubio in due giorni d’estate 1680 1050 Sonia Sgarella

Budapest è la più bella città del Danubio; dà la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un’imponenza da città protagonista della storia” (Claudio Magris)

Difficile è oggi, camminando per le strade di Budapest, immaginare i momenti bui di questo brillante gioiello del Danubio: l’invasione mongola, le battaglie contro i turchi, le guerre d’indipendenza dalle forze austriache e le rivolte contro il regime comunista sovietico sembrano parlare di un’altra storia, di altri luoghi. Sicuramente più facile risulta oggi esaltarne le glorie e le grandi qualità che si riflettono nella signorilità e nello splendore dei suoi siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Pest, Buda e Obuda, sorte sulle sponde opposte di quel grande fiume che scorre lento e maestoso da nord a sud dividendo la città in due metà complementari, l’una adagiata dolcemente in pianura, l’altra, che domina dall’alto delle colline, unite dal 1873 sotto un unico nome e rese inseparabili da quei grandi sette ponti che ne raccontano un’esistenza centenaria. Una città nata dall’acqua e sull’acqua e che di questa ne fa la sua immensa ricchezza. Sotto il suolo di Budapest si muovono infatti le sorgenti termali più rinomate dell’Ungheria, le stesse che sin dall’antichità hanno arricchito il soggiorno di popoli e domini, viaggiatori, aristocratici ed artisti.

La sua storia comincia infatti con i popoli celtici, che diedero al primo insediamento il nome di Ak-ink (“acqua abbondante”) e continua con i romani che chiamarono l’ultima provincia del loro impero “Aquincum”, in riferimento ancora una volta alla presenza di questa grande risorsa naturale. Furono però turchi ed austriaci che regalarono a Budapest l’appellativo di “Città delle Terme”, rendendo i bagni termali delle piccole meraviglie architettoniche. Un grande peccato sarebbe dunque non godere di questa salutare presenza durante un soggiorno in città.

Di seguito vi suggerisco i due bagni termali più famosi:

Terme Gellert: tra le più belle ed eleganti di tutta Europa, costruite in stile liberty e decorate con stupendi mosaici e maioliche.

Indirizzo: 1118 Budapest, Kelenhegyi út 4

Apertura: tutti i giorni dalle 6 alle 20.

Terme Gellert

Terme Széchenyi : uno dei maggiori complessi balneari d’Europa situato nel cuore del parco pubblico di Városliget.

Indirizzo: 1146 Budapest, Állatkerti krt. 11

Apertura: tutti i giorni dalle 6 alle 22.

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La sorgente artesiana di queste ultime si trova ad una profondità di 1250 m. proprio sotto la Piazza degli Eroi (Hősök tere), nel XIV distretto di Pest, luogo che racconta l’evoluzione storica della città attraverso le sculture dei principali personaggi politici succedutisi nel tempo. In mezzo alla piazza di forma absidale, che si apre ad occidente come se si trattasse di una enorme chiesa, spicca verso il cielo il cosiddetto “Monumento del Millenario“, una colonna eretta nel 1896 per commemorare il primo millennio di storia ungherese.

Piazza degli Eroi

Nell’ 896 infatti la regione della pianura pannonica vide l’arrivo di sette tribù magiare, guidate da altrettanti capi leggendari, che fondarono l’Ungheria.  Il personaggio principale tra le sette figure a cavallo è Árpád, primo membro della dinastia Arpadiana. In cima alla colonna la statua dell’Arcangelo Gabriele che reca in mano i due simboli più importanti per la nazione: la corona di Santo Stefano, primo re d’Ungheria (da non confondere con S.Stefano martire!), senza la quale nessuna incoronazione poteva ritenersi valida, e la duplice croce apostolica che fa riferimento alle concessioni fatte a Santo Stefano da Papa Silvestro II, esattamente nell’anno 1000, in riconoscimento dei suoi sforzi per convertire gli ungheresi al cristianesimo.

La sacra corona è oggi custodita all’interno dello stupefacente Parlamento, grande signore della città che vanitoso si specchia nelle acque del Danubio consapevole di essere il monumento più fotografato. Da non perderlo illuminato dopo il tramonto! Indubbiamente la vista migliore la si avrà guardandolo dall’alto delle colline di Buda. Attraversato quindi il famoso Ponte delle Catene, che per primo unì le due sponde del fiume, e raggiunto il “punto zero” della città, a partire dal quale vengono calcolate tutte le distanze, approfittate della pittoresca funicolare per raggiungere il Palazzo Reale e, da lì, la Chiesa di Re Mattia e il panoramico Bastione dei Pescatori.

Sovrastata da splendide guglie in stile neogotico, su una delle quali poggia il corvo reale che porta nel becco un anello d’oro, simbolo di Mattia Corvino ( Mátyás Hunyadi, re dal 1458 al 1490) la Chiesa Mattia, oggi dedicata alla Madonna, è una delle chiese più interessanti della città e una delle più amate dai suoi cittadini. Impreziosita da vetrate, affreschi e da motivi decorativi che rimandano al periodo di occupazione turca, quando fu trasformata in una moschea, la chiesa è stata scenario di memorabili incoronazioni tra cui quella di Francesco Giuseppe I e della consorte Elisabetta (Sissi).

Chiesa Mattia

Dal balcone panoramico del vicino Bastione dei Pescatori, che prende il nome dalla corporazione di pescatori che era stata incaricata di difendere questo tratto di mura della città durante il Medioevo, guardando verso nord si intravede anche l’Isola Margherita (Margit-Sziget), il polmone verde della città, troppo spesso esclusa dagli itinerari più turistici. Lunga quasi tre kilometri e completamente ricoperta di piante e fiori è una pacifica parentesi naturale tra una sponda e l’altra dove godere di un po’ di riposo…non tralasciatela!

Insomma Budapest è bella davvero e lascia piacevolmente stupiti i visitatori che arrivano convinti di incontrare una vecchia e trasandata capitale dell’est Europa. Niente di tutto questo. Ordine, pulizia e splendore regnano sovrani rendendo Budapest degna dell’appellativo di “Perla del Danubio”!

 

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