Parco Nazionale delle Cinque Terre: tra trekking, buon vino, cibo e relax

Parco Nazionale delle Cinque Terre: tra trekking, buon vino, cibo e relax

Parco Nazionale delle Cinque Terre: tra trekking, buon vino, cibo e relax 1024 682 Sonia Sgarella

Anni ed anni ad accompagnare escursioni in giornata da Milano alle 5 Terre – si lo so, è roba da matti ma purtroppo è quello che richiedono i tour operator – e mai sono riuscita ad avvicinarmi a quei sentieri di trekking di cui il Parco Nazionale va tanto orgoglioso. 

Ebbene quest’anno non ho voluto pensarci due volte e allora, appena prima dell’inferno estivo – quando i prezzi sono ancora ragionevoli e la natura sprigiona il suo odore inebriante di fiori – mi sono presa qualche giorno per provare a concretizzare l’idea di una vacanza attiva, all’insegna del movimento, del relax in natura e della buona cucina.

5 Terre

Parco Nazionale dal 1999 (il più piccolo d’Italia), quello delle 5 Terre costituisce forse l’esempio più eclatante di abbraccio perfetto tra l’audace opera dell’uomo e la stupefacente creazione della natura, un equilibrio sottile tra le montagne e il mare che ancora resiste, nonostante la sua fragilità, la minaccia saltuaria dell’acqua e dei venti e – mi duole dirlo – l’effetto deleterio del turismo di massa che qui si riversa a frotte;

Sappiate però, esiste comunque un modo per godere appieno della bellezza di questi luoghi lontano dalla folla. Si tratta, durante il giorno, di mettervi in cammino! I  gruppi da crociera non li troverete infatti lungo i sentieri di trekking o a Corniglia (la più isolata tra le terre), bensì a spintonarsi nelle stazioni dei treni, sui moli di attracco delle imbarcazioni o intenti a sbranarsi l’impossibile nei ristoranti di Monterosso, Vernazza e Manarola. Si tratta per lo più di persone che visitano le 5 Terre in giornata e che bazzicano nei paesi fino a circa le 5 del pomeriggio; partiti loro, l’atmosfera torna ad essere quella accogliente e rilassata che moto probabilmente stavate cercando.

Corniglia

Fatto tesoro allora di quanto appena detto, credo che le opzioni migliori per pernottare all’interno del Parco Nazionale siano due: Corniglia o Rio Maggiore; al di fuori della zona protetta (ma comunque ben servita) potreste invece valutare Levanto.

Io personalmente sono stata a Corniglia e, per motivi sia logistici che di qualità, credo non avrei potuto optare per una sistemazione migliore: Il Carugio di Corniglia (vedi pagina web), una vera chicca nel pieno centro del paese e con – udite, udite, cosa più unica che rara – parcheggio gratuito a 5 minuti da casa, cosa fondamentale da considerare se avete intenzione di viaggiare in auto. Tutti gli appartamenti sono forniti di angolo cottura (cosa sicuramente utile qualora vogliate risparmiare sul costo del vitto), biancheria da bagno (compreso il telo mare) e lavatrice in zona comune (che vi permetterà di viaggiare leggeri qualora prevediate di rimanerci a lungo). Lidia, la padrona di casa,  è una persona disponibilissima e vi riempirà di informazioni sul come muovervi tra un borgo e l’altro ma, visto che io son qua per questo, approfitterei dell’occasione per cominciare col farlo fin da subito.

Nello specifico, esistono cinque modi per spostarsi nel territorio delle 5 Terre e limitrofi:

in treno

– in pullman

– in barca

– a piedi

– in macchina

Tra questi sicuramente l’ultimo è il meno conveniente (se non altro per la difficoltà nel trovare parcheggio) e dovrebbe quindi essere considerato come l’ultima opzione, solo in determinate occasioni.

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1. In Treno

La linea ferroviaria che collega La Spezia a Levanto passando per il territorio delle 5 Terre risale alle fine del XIX, momento in cui Rio Maggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso incominciarono ad essere servite da mezzi locomotori che, sfrecciando (si fa per dire) all’interno della montagna, ancora oggi costituiscono un  veloce sistema di trasporto tra una località e l’altra.

Manarola

I treni regionali (che fermano in tutte le stazioni) durante l’alta stagione turistica hanno una frequenza di circa uno ogni 20 minuti e gli orari si possono consultare sul sito di Trenitalia o alla pagina www.cinqueterre.eu.com. Ai treni regionali e al servizio integrativo che fa la spola tra La Spezia e Levanto (noto con l’appellativo di Cinque Terre Express), si aggiungono poi alcuni treni a percorrenza più lunga che fanno tappa nelle sole Monterosso o Rio Maggiore.

Il costo di un biglietto per il Cinque Terre Express o per qualunque treno regionale nella tratta compresa tra La Spezia e Levanto è di 4 euro e i tempi di percorrenza tra le varie stazioni si possono calcolare in termini di pochi minuti. Nello specifico:

Rio Maggiore – Manarola: 3 minuti

Manarola – Corniglia: 4 minuti

Corniglia – Vernazza: 4 minuti

Vernazza – Monterosso: 4 minuti

Monterosso – Levanto: 5/7 minuti

Rio Maggiore – La Spezia: 8 minuti

Le stazioni del treno si trovano tutte in posizione comoda rispetto al centro del paese, tutte tranne quella di Corniglia che è collegata all’abitato con una scalinata di quasi 400 gradini. Ma come, non vorrete mica dirmi che state già cambiando idea sul fatto del pernottamento a Corniglia vero?? 🙂 Non fatevi prendere dallo sconforto: esiste anche un servizio di bus navetta che fa la spola tra la stazione e il centro del paese (incluso nel prezzo per i possessori della Cinque Terre Card).

5 Terre Card

Ma già che ci siamo apriamo pure la parentesi sulla 5 Terre Card e cerchiamo di capire a cosa serve. Si tratta fondamentale di una carta dei servizi che permette di:

– accedere ai sentieri di trekking previsti a pagamento (di cui vi parlerò nel dettaglio nella sezione “a piedi”

– partecipare alle visite guidate secondo programmazione (vedi link)

utilizzare i servizi di pullman gestiti dall’ATC all’interno del Parco Nazionale

– usufruire dei bagni pubblici a pagmento

– navigare in internet con il servizio wifi negli hot spot del Parco

– avere una tariffa ridotta all’ingresso ai musei civici di La Spezia.

La carta è personale e ne esistono di due tipi: Trekking Card ( che include tutti i servizi appena elencati) e Carta Treno (che a questi aggiunge un numero illimitato di viaggi in treno sulla tratta Levanto – La Spezia).

Le carte possono essere acquistate per uno, due o, solo nel caso della Carta Treno, per tre giorni. Il costo rispettivo (aggiornato al 2018) è di:

– 7,5 euro (Trekking Card) e 16 euro (Carta Treno) per 1 giorno

– 14,5 euro (Trekking Card) e 29 euro (Carta Treno) per 2 giorni

– 41 euro (Carta Treno) per 3 giorni.

La Carta Treno da un giorno risulta conveniente solo nel caso in cui si effettuino almeno 3 corse nell’arco della stessa giornata, quella da due, solo se le corse dovessero ammontare ad almeno quattro.

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2. In Pullman

Ognuno dei paesi delle 5 Terre ha il suo servizi di bus navetta che lo collega con varie località dell’entroterra e, nel caso di Corniglia, con la stazione dei treni. Gli orari e le tratte possono essere visualizzati consultando la pagina dell’ATC . Il costo del biglietto per una corsa semplice (acquistabile nei Centri Accoglienza) è di 1,5 euro (2,5 euro se direttamente sul pullman) mentre quello di un carnet da 10 è di 12 euro. I possessori della 5 Terre Card ne possono usufruire gratuitamente.

Un’altra servizio di linea che potrebbe farvi comodo è quello che collega La Spezia con Porto Venere. Trattasi della Linea 11, i cui orari sono riportati sempre sul sito dell’ATC (vedi link).

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3. In Barca

Il Consorzio Marittimo Turistico 5 Terre offre servizio di connessioni via mare tra Porto Venere e le Cinque Terre fermando in tutti i villaggi tranne Corniglia e proseguendo quindi (con corse meno frequenti) in direzione di La Spezia, Lerici, Levanto e le Tre Isole del Golfo dei Poeti, ovvero Palmaria, Tino e Tinetto.

Le corse all’interno del Parco Nazionale hanno una frequenza oraria e sicuramente costituiscono il mezzo di trasporto più panoramico, seppur tuttavia anche il più caro. I prezzi variano a seconda della tratta da percorrere e possono essere consultati alla pagina http://www.navigazionegolfodeipoeti.it/tariffe/

5 Terre

Un’alternativa ai servizi pubblici sono invece quelli privati che possono prevedere il noleggio della sola barca, di barca e capitano, oppure di canoa e kayak. Esistono in tutti i paesini, inclusa Porto Venere, diversi operatori che offrono queste possibilità di noleggio e i prezzi ovviamente variano sensibilmente in base al tipo di imbarcazione e servizio (alcuni, per esempio, organizzano anche tour di gruppo di giorno o al tramonto).

Personalmente ritengo che il tratto di costa migliore da visitare (con insenature e calette altrimenti irraggiungibili) sia quello che si estende tra Rio Maggiore e Porto Venere e considero quindi una buona pensata quella di cominciare il vostro percorso da una di queste due località o, al più lontano, da Manarola.

Monesteroli

A Rio Maggiore potete rivolgervi a Cinque Terre dal Mare, recandovi direttamente alla marina oppure prenotando tramite la loro pagina web www.cinqueterredalmare.com. Per una barca con capitano invece ho sentito parlare bene di Dario della Rayo Verde Tour che potete contattare al numero 342.3940692.

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4. A Piedi

Ma veniamo finalmente alla parte più interessante del tour, ovvero ai sentieri di trekking che volendo vi potrebbero tenere impegnati per una settimana intera. Il Sentiero Azzurro, la Strada dei Santuari, la “Grande scala” di Monesteroli, la Levanto-Monterosso, la Rio Maggiore-Porto Venere: in quanto a camminate davvero ce n’è per tutti, dalle più brevi alle più impegnative, con scorci spettacolari a strapiombo sul mare, tra i terrazzamenti di viti ed ulivi ed una ricca flora di tipo mediterraneo che vi farà vivere un’esperienza unica.

5 Terre

Ricordatevi, a meno che non abbiate intenzione di noleggiare una barca, i sentieri di trekking saranno il vostro unico appigglio per sfuggire alla folla che durante il giorno invade le Terre, una scusa più che valida per mettervi in cammino. Tutti gli itinerari sono ben marcati e nei centri di accoglienza delle 5 Terre, oltre alla mappa dei sentieri, potrete recuperare anche delle piccole guide con tutti i dettagli. Qui di seguito alcune informazioni:

5 Terre

– Il Sentiero Azzurro: al momento è l’unico per cui è necessario l’acquisto della Cinque Terre Card e si tratta di quello che collega i cinque villaggi in maniera più diretta, ovvero sul primo versante delle montagne con affacci sul mare. Di questo farebbe parte anche la famosa Via dell’amore che però,  insieme alla tratta Corniglia-Manarola, ad oggi (giugno 2018) rimane ancora chiusa a causa delle frane cadute ormai qualche anno fa. Ancora non vi è certezza sul quando riapriranno ma sembrerebbe che, grazie al finanziamento di alcuni privati, il lavori potrebbero riprendere nel futuro più prossimo. Al momento del Sentiero Azzurro rimangono percorribili le tratte Corniglia-Vernazza e Vernazza-Monterosso e il tempo di percorrenza media per entrambe è di circa 1h45 ciascuna.

Vernazza

– Corniglia-Volastra-Manarola: una prima parte di salita nel bosco per poi proseguire in piano attraverso la più ampia zona di terrazzamenti del Parco Nazionale e quindi ridiscendere in picchiata verso Manarola godendo di alcune delle viste più spettacolari del borgo. Il senso migliore di marcia per evitare fatiche inutili è decisamente così come ve l’ho proposto; per accedere al sentiero da Corniglia seguite le indicazioni per Volastra che cominciano dietro alla chiesa. Questa tratta non è altro che una sezione della più lunga Strada dei Santuari, quella che in tale occasione passa quindi per la Madonna della Salute, risalente al XIII secolo.

Manarola

Un altro percorso interessante (che però io non ho avuto tempo di fare) è quello che invece parte da Monterosso e che torna a Corniglia, passando per la Madonna di Soviore, per quella di Reggio e per la Cigoletta. In totale dovrebbero essere circa 5 ore ma potete anche decidere di dividerlo in due facendo tappa a Vernazza.

– Levanto-Monterosso: per avere una visuale che copra l’intero territorio delle Cinque Terre – da Punta Mesco al Capo di Montenero – e  che spazi ad oriente fino alle isole di Palmaria, Tino e Tinetto, dovrete salire in alto e, partendo dal lungomare di Levanto fino alle rovine della Chiesa di sant’Antonio, ridiscendere di nuovo in direzione Fegina, la parte più nuova di Monterosso. Il percorso di circa 2h30 è davvero spettacolare e meritevole di considerazione.

Punta Mesco

– Monesteroli (536): una decina di case a formare un caratteristico nucleo contadino arroccato su un costone scosceso nel territorio di Tramonti, tra Rio Maggiore e Porto Venere. Un ripido percorso – la “Grande Scala” – lo collega a monte con il sentiero che da Fossola prosegue verso Campiglia (535), rendendolo uno degli itinerari più impegnativi della zona: stiamo parlando di oltre 1.000 gradini in picchiata, di “un monumento alla fatica dell’uomo” – così ne parlano – che costituisce l’unico collegamento tra questo borgo e il resto della civiltà insediatasi più in alto.

Monesteroli

Una scala talmente ripida da non riuscirne a vedere la fine quando si è cima, l’entusiasmo che si prova nel scendere al lento svelarsi del borgo e l’ansia che aumenta man mano al pensiero di dover ripercorrere il tutto in salita. In totale sono due o tre ore tra andata e ritorno partendo da Campiglia (che potrete raggiungere in macchina) e circa lo stesso tempo partendo da Fossola o Telegrafo (che potrete invece raggiungere in autobus da Rio Maggiore). Portatevi snack e acqua perché lungo il percorso non troverete niente.

Monesteroli

– Rio Maggiore – Porto Venere: un percorso impegnativo, per quelli che hanno voglia di camminare tanto (per intenderci 5 o 6 ore) e che vogliono esplorare la costa in tutta la sua estensione, spingendosi a piedi fino alla fortezza Doria di Porto Venere, forse il borgo più bello tra tutti. Da qui potrete poi fare rientro in barca o con pullman e treno passando per La Spezia.

5 Terre

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5. In Macchina

Come vi dicevo la macchina vi converrebbe lasciarla parcheggiata per tutto il periodo di permanenza ma, se proprio la volete utilizzare, allora io lo farei soltanto in occasione della scarpinata a Monesteroli. A Campiglia i parcheggi sono gratuiti e volendo poi, una volta risaliti, potrete fare tappa a Porto Venere, da dove quindi non avreste problemi di orari per rientrare.

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Sulle delizie per il palato…

Ed eccoci allora arrivati al discorso culinario, il vanto e punto di gloria di una popolazione che, nonostante le difficoltà, è riuscita a piegare ai propri bisogni di vita la natura del territorio in cui vive, cambiandolo e modellandolo nel corso dei secoli – con immensa fatica – per riuscire a ricavarne quelli che oggi sono riconosciuti come prodotti D.O.C. dell’eccellenza italiana.

6.729 chilometri di terrazzamenti (ovvero una lunghezza pari a quella della Grande Muraglia Cinese) è un’opera a dir poco titanica ragazzi! Muretti a secco che si sviluppano lungo tutta la costa, particolarmente concentrati nella tratta Corniglia-Manarola-Rio Maggiore, sono il simbolo di un lavoro incredibile che oggi permette a chiunque visiti il Parco Nazionale di poter degustare – tanto per cominciare – degli ottimi vini bianchi da tavola e non solo.

5 Terre

5 Terre D.O.C. e Sciacchetrà, ecco i nomi delle due prelibatezze più famose – il primo secco e fruttato, il secondo liquoroso – a cui si aggiungono il Costa de Sera, il Costa de Campu e il Costa de Posa, la cui produzione è consentita solo in una parte del territorio di Rio Maggiore. Un buon bicchiere di vino bianco è dunque tutto quello che di meglio potreste volere da bere mentre per quanto riguarda il mangiare, beh, su quello c’è davvero l’imbarazzo della scelta!

Dalle acciughe salate al gelato al basilico, dalle trofie al pesto alla torta monterossina e passando per tanto ma tanto pesce, molluschi e crostacei; insomma, è sicuro che da queste parti non morirete di fame e anzi, se non vi darete da fare sugli itinerari di trekking, è quasi scontato che tornerete a casa con qualche chilo di troppo. In generale si mangia bene un po’ dappertutto ma se preferite non avere dubbi, ecco un elenco di quei locali che a mio parere costituiscono una garanzia di qualità:

-Ristorante da Ely – Monterosso, per il migliore pesto del mondo, gli antipasti di mare, il pesce spada alla ligure, la “monterossina” e praticamente per tutto quello che troverete in menù!

-Ristorante Ciak – Monterosso, per i ravioli di pesce e tanto altro

-Gelateria Artigianale Alberto – Corniglia, per il gelato al basilico e per quello ricotta e fichi

-Enoteca Il Pirun – Corniglia, per l’ambiente raccolto e l’ottimo cibo

-Ristorante Aristide – Manarola, perché se alloggiate da Lidia non potete non andare a mangiare al ristorante di suo figlio

-Ristorante La Lampara – Campiglia, per la posizione panoramica e i sapori genuini

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