In quale paese, nel giro di 250 chilometri, si può passare dalla selva più rigogliosa al deserto più arido? In Colombia si può, ve lo assicuro!
Famosa per l’immensa biodiversità che la caratterizza, la Colombia è quel tipo di paese la cui natura sarà certamente capace di stupirvi, permettendovi di viaggiare, anche nell’arco della stessa giornata, attraverso una miriade di ecosistemi diversi, tra i più vari, dal deserto alla giungla, dagli altopiani all’oceano.
Il sud del paese, quello forse meno visitato dal turismo internazionale, potrà darvi un’ottima idea complessiva di quello di cui vi sto parlando, essendo una delle regioni più varie e spettacolari della nazione. Una terra di contrasti, solcata da strette vallate e da fiumi impetuosi e ricoperta da una natura sorprendentemente fertile, proprio qui dove mai vi aspettereste di incappare in un deserto!
Incastonato tra i rilievi della Cordigliera Occidentale e di quella Centrale, il Deserto di Tatacoa appare all’improvviso, a metà strada tra San Augustin e Bogotà, presa da Neiva la deviazione per Villavieja e, da qui, per la località di El Cusco.
Un paesaggio consumato, scavato e scolpito, il luogo ideale dove godere di panorami mozzafiato durante il giorno e lasciarsi ammaliare dalle stelle di notte. Esteso su un’area di 56.576 ettari e ad un’altitudine compresa tra i 386 e i 900 metri sopra il livello del mare, il Deserto di Tatacoa sarebbe in verità una zona di foresta secca tropicale semi-arida, un luogo dove dunque – a differenza di quanto il nome faccia pensare – prolifera la vita, in forma di cactus fruttiferi, ragni, scorpioni, lucertole e oltre 70 specie di uccelli.
Il fatto che lo si chiami deserto risulta quindi erroneo ma non a caso: il nome rende infatti perfettamente l’idea delle temperature che lo caratterizzano e della diffusa siccità che vede cadere solo 1078 mm. di pioggia all’anno. Le alture che lo circondano ne sarebbero la causa, in modo particolare il Nevado de Huila (5750 metri), il quale intercettando gran parte delle precipitazioni, non permette che queste raggiungano la piana di Tatacoa.
Terra rossa e terra grigia: così si divide la sua superficie desolata e scavata dalle rare precipitazioni, un paesaggio sorprendente dove perdersi col pensiero ma sempre meglio se accompagnati da qualcuno che ne conosca i sentieri.
Nel deserto si può, anzi, si dovrebbe dormire e questo è possibile grazie alla presenza di diversi Estaderos che offrono dalle sistemazioni più comode a quelle più spartane ovvero, dalla camera privata con bagno all’amaca appesa sotto un porticato.
A tal proposito mi permetto di consigliarvi l’ “Estadero Doña Lilia”, non tanto perché offra qualcosa in più degli altri, quanto più per la posizione vicinissima all’Osservatorio Astronomico. Le stanze con bagno privato vi costeranno 25.000 pesos (circa 8 euro) mentre l’amaca solo 10.000. Valutate la soluzione migliore in base alla temperatura esterna perché sappiate che le stanze, nonostante più comode, non sono dotate di ventilatore e, in caso di caldo torrido, si trasformeranno in un piccolo forno. Nei periodi di massima calura troverete quindi certamente più saggio optare per una più scomoda ma ventilata amaca!
Per raggiungere la Tatacoa, arrivati alla stazione degli autobus di Neiva (Neiva York per i simpatici abitanti :-)), posizionatevi nella zona di partenza dei minibus per Villavieja e sperate che insieme a voi ci siano altre 4 persone altrimenti, armatevi di pazienza e aspettate che queste arrivino: per nessuna ragione infatti, i simpatici autisti partiranno con meno di 5 passeggeri a bordo. Non preoccupatevi comunque, non appena lasciato il Terminal de Tansporte che impone questa regola bizzarra, in men che non si dica, vi ritroverete stipati come gli animali, chiedendovi se anche per voi arriverà il momento in cui vi piazzeranno un bambino in braccio o, perché no, una torta di compleanno che l’autista è gentilmente passato a prendere in consegna (quest’ultimo ovviamente il mio caso! :-)).
Arrivati a Villavieja dopo circa un’ora e mezza (dipende da quante commissioni l’autista si è preposto di fare in città), nella piazza principale troverete delle moto con conducente pronte a portarvi fino a El Cusco, a 5 chilometri di distanza e per il costo di 10.000 pesos. Se siete muniti di zaino pesante e, per ovvie ragioni di equilibrio (la strada, in gran parte sterrata, è tutta curve, salite e discese), volete però evitare di ritrovarvi abbracciati allo sconosciuto conducente, avete a questo punto altre due possibilità: prendere un mitico moto-chiva (la versione colombiana del tuk-tuk indiano) oppure, se questo non fosse presente, potete chiedere al conduttore del minibus di portarvi lui stesso e molto probabilmente lo farà per 15.000 pesos.
Per il ritorno organizzate il trasporto direttamente con il vostro Estadero e fate in modo di arrivare a Villavieja il più presto possibile (intorno alle 6-6.30 sarebbe l’ideale), ovvero quando gli abitanti si dirigono a Neiva per motivi di lavoro, altrimenti potreste rischiare di dover aspettare ore per quei famosi 5 passeggeri senza i quali, neanche da qui, i simpatici autisti partiranno!
Che cosa fare nel deserto? Dunque, arriviamo al punto. Avete varie opzioni per partire all’esplorazione e questo dipende molto dal vostro fisico, dal tempo che avete a disposizione, da quanti siete e dal grado di propensione all’avventura. Bicicletta, cavallo, moto o motocarro: questi sono, in linea di massima, i mezzi di trasporto con cui percorrere i circa 20 chilometri che da El Cusco vi porteranno fino a Los Hoyos e ritorno.
Sul quanti siete, questo potrebbe ovviamente far variare il prezzo del vostro tour ma ricordatevi che stiamo pur sempre parlando di costi irrisori. Per darvi un’idea io, non avendo molto tempo a disposizione ed essendo da sola, ho optato per la moto con conducente/guida e per un tour di quasi 3 ore ho pagato 40.000 pesos (circa 13 euro). Se non foste da soli potreste anche pensare di farvela in bicicletta ma tenete ben presente questi tre elementi: strade sterrate, sole cocente e possibili aghi di cactus sparsi sul suolo 🙂
Appena sotto il punto panoramico di fronte all’Osservatorio Astronomico si trovano gli spettacolari Laberintos del Cusco costituiti da meravigliose formazioni rocciose dalle forme rossastre che all’ora del tramonto vi regaleranno tinte ancora più accese e scorci mozzafiato. Qui potete anche perdervi da soli se volete: il sentiero tra le rocce è sufficientemente tracciato, le possibilità di perdere l’orientamento sono dunque ridotte al minimo e comunque, trattandosi del luogo più frequentato, in caso di bisogno mettetevi a urlare…qualcuno vi sentirà! 🙂
Spostandovi da El Cusco in direzione di Los Hoyos, dopo circa 4 chilometri di strada, raggiungerete il punto panoramico di Ventanas (“finestre”), da dove godere di fantastiche vedute sul deserto grigio con, in lontananza, i rilievi della Cordigliera Occidental.
A Los Hoyos scendete dal vostro mezzo di trasporto e addentratevi a piedi sul fondo della spoglia valle che vi trovate di fronte. Vi sembrerà di essere entrati nel set di un film di Indiana Jones tra quelle spettacolari formazioni rocciose che vi incanteranno a tal punto da non volervene più andare! E se volete intrattenervi ancora un po’ in questa zona allora portatevi un costume da bagno: a Los Hoyos esiste infatti una piscina di acqua naturale sorgiva nella quale potete bagnarvi mentre continuate a godere del panorama.
Poi arriva la sera, mangiate qualcosa verso le 18.30 e siate pronti per le 19.00 quando sulla terrazza dell’Osservatorio Astronomico il Sig. Javier Fernando Rua Restrepo, l’astronomo locale, incomincia a mostrare il cielo stellato a tutti i visitatori per mezzo di due telescopi e un laser a lunga distanza. (Il costo per due ore con l’astronomo è di 10.000 pesos). L’ideale sarebbe capitare da queste parte in una notte di luna nuova, ovvero quando l’assenza della luna permette di ammirare la volta celeste al massimo del suo splendore, ma qualunque altro giorno può essere quello giusto per imparare qualcosa di nuovo sull’universo che ci circonda!
N.B. la disponibilità di corrente nel deserto per caricare le vostre apparecchiature elettroniche è limitata solo ad alcune ore del giorno: nel caso dell’Estradero che vi ho consigliato, per esempio, dalle 18 alle 21. Assicuratevi quindi prima di partire di avere tutto ben carico oppure di essere muniti di una batteria ricaricabile extra.