Quando ho visto in foto per la prima volta la Piedra del Peñol, mi sono ritornati in mente i ricordi di un magnifico viaggio in Sri Lanka e della scalata alla roccia conosciuta con il nome di Sigiriya, un masso monolitico di enormi dimensioni che inspiegabilmente sorge dal nulla nel mezzo di una vegetazione verde e rigogliosa, dove tutt’attorno è piatto, pianura sconfinata.
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Adoro trovarmi di fronte a queste incredibili eccezioni della natura e, non appena mi si presenta l’occasione di raggiungerne la sommità, mi ci butto a capofitto. La vista che si guadagna con la fatica di percorre ripidi sentieri o di salire infinite scalinate è, ovviamente, impagabile. Per questo non ci ho pensato due volte prima di dirigermi ai piedi della Piedra del Peñol e affrontare l’ennesima impresa di risalita. In questo caso non si tratta però di un’impresa così difficile essendo gli scalini solo un totale di 740. Nota come El Peñol semplicemente, questa roccia granitica alta 200 metri si trova ad una delle estremità dell’Embalse Guatapé, a sole due ore di autobus dalla città di Medellin.
Che cosa significa Embalse, vi state chiedendo? Un lago, anzi no, una serie infinita di laghi che si stringono e si allargano a seconda dello spazio che trovano; l’Embalse è terra rubata dall’acqua che si infiltra a perdita d’occhio fino a che gli riesce, creando un complesso sistema di canali e penisole davvero spettacolare. Questo succede quando, allo scopo di produrre energia elettrica, il corso di un fiume viene interrotto da una diga e l’acqua in eccesso si espande a riempire le terre che si trovano in sua prossimità. Mi state seguendo? Questo è quello che mi hanno spiegato e siccome il discorso non fa una piega, ve l’ho riproposto tale e quale. 🙂
La scalinata per salire al Peñol è ben visibile: come l’allacciatura di un corsetto risale verticalmente il fianco della roccia unendo i due lembi di una grossa fessura. Dalla vetta si apre un panorama mozzafiato degno di decine di foto.
L’Embalse di Guatapé prende il nome dalla cittadina che si trova lì accanto e anch’essa affacciata sulle sue sponde. Un piccolo e vivace villaggio dove vale sicuramente la pena passarci una notte, per vederne le strade illuminate e respirarne l’atmosfera da tipica cittadina paisa, dinamica ma rilassata al tempo stesso. Guatapé è una gradevole localtà di villeggiatura che, nei weekend, vede affluire centinaia di turisti colombiani in cerca di divertimento, soprattutto sport acquatici e gite in barca. E’ sicuro che anche qua scatterete tante foto, attirati e affascinati dai vivaci colori delle case e dalle loro decorazioni originali.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo a Medellin, la città dell’”eterna primavera”. Capoluogo del dipartimento di Antioquia nonché seconda metropoli dello stato, Medellin è una città iper dinamica che attira giovani universitari e turisti molto di più della capitale Bogotà. Vivace e festosa soprattutto durante il weekend, Medellin gode di un clima mite e gradevole durante tutto l’anno, la forza e il vanto di questa città che si estende da nord a sud per diversi chilometri lungo il fondo di una stretta vallata. Difficile pensare che negli anni ’90 Medellin fosse una delle città più pericolose del Sud America, luogo di vita e di morte del criminale narcotrafficante più ricco della storia, il “re della cocaina” Pablo Escobar.
Sembrerebbe che la città non voglia smettere di espandersi: Medellin si innalza velocemente verso il cielo con centinaia di grattacieli ma soprattutto risale le pendici delle montagne che la circondano, affollate per lo più di bassifondi. Ed è proprio qui che vorrete andare per ammirare la città dall’alto, cosa che oggi è possibile fare comodamente seduti sul Metro Cable, una cabinovia panoramica che fa parte del sistema di linee metropolitane della città.
Il mio consiglio è che troviate alloggio nella zona di El Poblado per immergervi di testa nella vita notturna e festosa di Medellin. Da qui prendete la metropolitana (Linea A) – che viaggia in superficie seguendo a tratti il corso del fiume – fino alla fermata di Acevedo, stazione di connessione con la cabinovia (Linea K). Risalite il versante della montagna con il Metro Cable fino al quartiere di Santo Domingo: questo vi permetterà di guardare letteralmente dentro le case dei bassifondi ma in tutta sicurezza.
N.B. mentre al mattino presto vi riuscirà abbastanza immediato l’acquisto dei biglietti per la metropolitana, nel pomeriggio le code alle biglietterie potrebbero essere infinite. Pensate quindi già dal mattino a quante corse singole vi serviranno per la giornata e acquistatele direttamente. Il costo della corsa singola è di 2.000 pesos e non esistono abbonamenti giornalieri per i turisti.
Di ritorno verso El Poblado, scendete alla fermata di Parque Berrio per raggiungere la Plazoleta de las Esculturas, conosciuta anche con il nome di Plaza Botero. Esattamente di fronte all’ingresso del Museo d’Antioquia si trovano 23 sculture in bronzo tra le più imponenti realizzate dall’artista, originario proprio di questa città. Tutt’attorno, nelle strade e nei negozi si vende e si contrabbanda ogni tipo di merce, un elogio al consumismo con cui i colombiani sembrano andarci volentieri a nozze.
A Medellin potrete mangiare di tutto, la scelta culinaria è veramente infinita, dalle bancarelle di strada che vendono spiedini di pollo ai ristoranti più raffinati dove gustare piatti locali o internazionali. Se volete un consiglio, ritornati a El Poblado, fermatevi nella Calle 8, al Ristorante “Ajiacos y Mondongos”. I prezzi sono decisamente più alti della media ma il locale è un’istituzione specializzato solo in tre tipi di piatto: mondongo, ajiaco e cazuela. L’ajaco, il piatto nazionale più amato dai colombiani, qui è uno spettacolo! Provatelo!
Nei dintorni di Medellin vi manca ora solo da visitare Santa Fe de Antioquia, una sonnolenta cittadina coloniale che costituisce l’insediamento più antico della regione. Prendete quindi un autobus dal Terminal de Transporte Norte (fermata della metro Caribe) e in un paio d’ore sarete già arrivati. Il centro storico è molto ben conservato con stradine fiancheggiate da case a un solo piano imbiancate a calce, il luogo ideale dove passare una mezza giornata di respiro dalla grande città.